ROMA – Come era ipotizzabile, è arrivata la risposta militare della Turchia. Dopo l’attentato terroristico alla sede centrale dell’azienda aerospaziale nazionale turca, è scattata la rappresaglia: attacchi aerei hanno colpito obiettivi curdi in Siria e Iraq. L’intelligence turca ha affermato di aver preso di mira numerose “posizioni strategiche” utilizzate dal PKK o dalla milizia curda siriana affiliata ai militanti.
Gli obiettivi includevano strutture militari, di intelligence, energetiche e infrastrutturali e depositi di munizioni. Negli attacchi sono stati utilizzati droni armati.
Già ieri l’aeronautica militare turca aveva attacchi contro obiettivi simili nella Siria settentrionale e nell’Iraq settentrionale, ore dopo che i funzionari del governo turco avevano incolpato il PKK per l’attacco mortale al quartier generale della società aerospaziale e di difesa Tusas.
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