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L’autovalutazione per rafforzare le competenze dei componenti CdA

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Progetto di Fondirigenti e realizzato dalla Luiss Business School

Roma, 23 ott. (askanews) – Rafforzare le competenze dei componenti dei consigli di amministrazione tramite uno strumento di autovalutazione e percorsi formativi personalizzati sulle esigenze del singolo consigliere, per dotarlo della preparazione necessaria ad operare al meglio nell’organo di gestione strategica delle imprese. E’ l’obiettivo di un progetto promosso da Fondirigenti, e realizzato da Luiss Business School, i cui risultati sono stati presentati nella sede di Confindustria nell’ambito dell’evento “Competenze manageriali dei board: la chiave per il successo aziendale”.L’indagine ha effettuato innanzitutto una ricognizione sui Consigli di amministrazione delle imprese italiane per rilevare il livello di competenze possedute dai loro membri ed analizzare i fabbisogni formativi; quindi sono stati messi a punto strumenti e modelli per il miglioramento ed il consolidamento delle skills tecniche e manageriali necessarie per svolgere efficacemente il ruolo di consigliere di amministrazione.Marco Bodini, presidente di Fondirigenti: “Attraverso la formazione Fondirigenti vuole essere all’avanguardia nell’identificare tutte le nuove competenze del futuro. Il Consiglio di Amministrazione è la testa dell’impresa, e sostanzialmente attraverso i membri viene attuata la gestione strategica dell’impresa. Migliorare ha un influsso non solo da parte del manager, da chi siede nel Consiglio di Amministrazione, ma ha un influsso poi dal punto di vista della managerialità dell’impresa, e quindi la capacità poi di fare da guida alle trasformazioni e al cambiamento necessario a tutti i livelli nell’organizzazione. Il progetto ha sviluppato queste competenze, siamo stati in grado di fornire un modello pratico, di applicazione, che vogliamo poi divulgare all’interno delle aziende, in particolare alle Pmi”.Dal pensiero strategico alla valutazione delle performance, dalla leadership all’agilità intellettuale, lo studio ha permesso di evidenziare un gap tra le competenze detenute e quelle ritenute importanti, soprattutto nelle grandi aziende, e ha rilevato come i gap di competenze individuati e i fabbisogni formativi ad essi abbinati possono essere colmati attraverso percorsi di formazione mirati.Le analisi del progetto hanno permesso di identificare una serie di fabbisogni formativi dei manager, che già operano o che si accingono a rivestire ruoli all’interno dei CdA, che hanno rappresentato la base per la progettazione di uno strumento che consente ai consiglieri di auto-valutarsi rispetto alle competenze ritenute principali per svolgere il loro ruolo. La compilazione dello strumento di autovalutazione permette poi di accedere a percorsi formativi disegnati per rispondere alle varie esigenze.Enzo Peruffo, direttore scientifico del progetto Luiss Business School: “Al Cda proprio viene chiesto un ruolo strategico, quindi non soltando di controllo, ma anche di sviluppo. Il centro è la formazione. Individuare per prima cosa le competenze fondamentali, soprattutto quelle strategiche, ma anche quelle tecnico-organizzative, oltre che quelle interpersonali, e da lì lavorare per lo sviluppo personale e anche professionale dei singoli consiglieri”.Il progetto ha analizzato un campione di più di 300 imprese italiane quotate. Inoltre, sono stati coinvolti direttamente più di 250 manager provenienti da aziende di piccole, medie e grandi dimensioni e operanti in tutta Italia che sono stati protagonisti di una survey e di alcune interviste di approfondimento.

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