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Domani l’inaugurazione del progetto Materia Viva

AttualitàDomani l’inaugurazione del progetto Materia Viva

Il Sindaco e l’Assessore ai Trasporti inaugurano e presentano alla stampa l’intervento e le opere realizzate nella stazione dell’Ascensore Monte Echia grazie al progetto Materia Viva, promosso e coordinato da Casa del Contemporaneo e F2Lab, che ha tracciato il percorso Euploia con le installazioni nella stazione Monte Echia curato da Maria D’Ambrosio e Carla Langella.

 Dal 15 luglio 2024 artisti a lavoro negli spazi dell’ascensore di Monte Echia per realizzare e installare opere che parlano della fondazione della città di Napoli, perché è lì che è sorto il primo insediamento urbano, è lì che è stata fondata Parthenope, proprio su quella altura, per opera dei coloni greci già nel VII sec. a. C. che cavarono la pietra locale, il tufo, e ne fecero il materiale da costruzione che ha reso caratteristica la ‘porosità’ della città con le sue cave sotterranee.

Nella stazione dell’ascensore di Monte Echia gestita dall’ANM, le opere di Antonello Scotti, Noemi Saltalamacchia, Emanuele Pacini, Silvana Sferza; l’installazione sonora di Mary Zygoury e Louis Siciliano; quella multimediale di Carla Langella e i suoi studenti di Design; e i racconti della comunità di Carmela Covino.

Sette le opere realizzate e un’installazione sonora e una multimediale, per un totale di 9 opere per un’esperienza dei luoghi integrata e ‘aumentata’ da un’app web con accesso da QR code indirizzato a una sezione dedicata del portale del Comune di Napoli e di www.materia-viva.it).

Il giorno 23 ottobre alle ore 11,00 l’inaugurazione e conferenza stampa con visita guidata e azione performativa.

A tre mesi dall’apertura dell’ascensore che collega il borgo di Santa Lucia con Monte Echia, il Comune di Napoli con l’Assessorato ai Trasporti ha assunto la proposta relativa al percorso Euploia – curato da Maria D’Ambrosio e Carla Langella e parte del progetto Materia Viva (www.materia-viva.it) promosso da f2Lab aps e Casa del Contemporaneo e il loro partenariato istituzionale – e dato incarico per la realizzazione delle opere che contribuiscono a dare valore a quei luoghi e alla loro storia e a collegarli ad un intero percorso urbano che da Santa Lucia a Chiaia è luogo delle più antiche memorie della città.

“Questo è l’avvio di un’operazione di arte pubblica con funzione di rigenerazione urbana che coinvolgerà le persone che vivono e abitano quei luoghi e che richiederà una partecipazione attiva dei cittadini e di tutto il tessuto produttivo locale, con cui vorremmo generare maggiore consapevolezza e responsabilità sociale per riconoscere in Chiaia-Santa Lucia un importante distretto di arte, cultura e manifattura” dicono il Sindaco Gaetano Manfredi e l’Assessore Edoardo Cosenza.

“Si tratta di restituire valore ai luoghi che sin dai tempi della fondazione della città parlano di una cultura attenta ai materiali e alla loro lavorazione, all’operosità capace di trasformare risorse naturali in preziosi manufatti – aggiungono Maria D’Ambrosio e Giovanni Petrone, ideatori e promotori del progetto Materia Viva (www.materia-viva.it). Perché – continuano – grazie al lavoro avviato sin dal 2022 con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Soprintendenza, il Dipartimento di Architettura dell’Università Vanvitelli e quello della Federico II, il Liceo d’Arte ‘Palizzi’ di Napoli, e con il patrocinio del Comune di Napoli insieme alla sua I Municipalità e l’Unione Industriali, nonché il supporto di realtà produttive territoriali come Fonderia Nolana, Royal Garden e Question Mark, abbiamo ricollegato tre punti dell’itinerario che aiuta a tornare sulle tracce dell’antica Parthenope: siamo partiti proprio dalle cave di tufo di Cappella Vecchia perché con i coloni greci fondatori della città sono state la prima fabbrica di materiali da costruzione, per poi percorrere le vicine rampe e il giardino Caprioli che intercettano l’area della necropoli i cui resti sono stati trovati in Via Nicotera (e danno evidenza archeologica dell’esistenza di Parthenope), e salire su all’acropoli del Monte Echia/Pizzofalcone connessa allo scoglio di Megaride e a tutto il Chiatamone (che è l’originario fronte a mare con le sue cavità naturali). Ora, con l’intervento supportato dal Comune di Napoli partiamo dalla cavità più recente, da quella realizzata per l’ascensore di Monte Echia, e la trasformiamo in un ‘portale’ attraverso il quale fare esperienza del senso sacro di questi luoghi e dell’eredità lasciata dalla cultura classica e che appartiene al nostro attuale modo di essere, vivere, pensare. Lo facciamo lasciando in questa cavità altre tracce: le opere degli artisti che parlano alla memoria viva della città, al suo rapporto fondante con le profondità, al suo culto per i morti, alla sua mescolanza tra luce e oscurità, al suo legame originario con il canto, che fu della sirena alata Parthenope narrata nell’Odissea e la cui morte è simbolo stesso della nascita e rinascita continua della città”.

“Le opere che prossimamente vedremo realizzate nella stazione ci sembrano un ulteriore contributo alla valorizzazione storica, archeologica e paesaggistica del percorso Euploia e contiamo si possano estendere al resto dell’area urbana interessata, attraverso un necessario e condiviso progetto di riqualificazione territoriale” dicono Rosalia D’Apice e Stefano Iavarone, i funzionari responsabili per la Soprintendenza di Napoli.

“Vedo per la sede della sezione sussidiaria dell’Archivio di Stato di Napoli collocata sul Monte Echia – dice la direttrice Candida Carrino – un dialogo con tutto il resto della rinascita di questi luoghi”.

“L’attenzione che rivolgiamo a progetti come questo – dicono il Direttore del Dipartimento di Architettura, Michelangelo Russo, e la prof. Carla Langella – è legata alle opportunità che queste collaborazioni aprono alla nostra ricerca e alla formazione dei futuri architetti e designer, capaci di intersecare la progettazione con la dimensione culturale, materiale, urbana e territoriale”.

“La collaborazione del Liceo d’Arte Palizzi attivata già con le diverse iniziative realizzate con il percorso Euploia e ora per le opere di Antonello Scotti e l’installazione sonora di Mary Zygouri e Louis Siciliano – dicono il dirigente Valter Luca de Bartolomeis e la prof. Chiara Mallozzi – è il gesto di una Scuola che si fa attiva nella sua funzione sociale, civica e culturale e che trova proprio nelle arti e nelle pratiche artigiane un tracciato concreto che dal passato ci proietta nei mestieri necessari alla contemporaneità”.

Le opere sono pensate per accompagnare al ‘viaggio’ nella stazione dell’ascensore per vivere il senso dei luoghi e l’insieme del percorso urbano Euploia. I contenuti web saranno uno spazio di approfondimento integrato con quanto ‘accade’ nel percorso di accesso all’ascensore e alla terrazza panoramica e agorà di Monte Echia, nonché come invito e ‘ragione’ per proseguire la passeggiata secondo gli itinerari tracciati dal percorso.

A partire dalla mappa dei luoghi e fino ai racconti prodotti dalle memorie e le testimonianze raccolte, gli scritti e gli approfondimenti, i materiali di archivio, la documentazione video e fotografica della necropoli di Via Nicotera, e altro, saranno tutti contenuti che potranno estendere nel tempo le collaborazioni e le interazioni del progetto, rispondendo ad una logica di rigenerazione sociale e urbana che necessita di tempi più lunghi e unisce conoscenza e comunicazione sociale in un unico progetto in process e chiama il tessuto produttivo a divenirne parte, come già Fonderia Nolana e Question Mark hanno iniziato a fare, in una logica di responsabilità sociale d’impresa.

Dal 23 settembre sono al lavoro anche gli studenti del Laboratorio di Composizione Architettonica del Dipartimento di Architettura della Federico II con Ferruccio Izzo, Alberto Calderoni e Carla Langella e altri docenti ed esperti dei luoghi per la realizzazione di un plastico dell’intera area di Monte Echia utile a rendere più visibili i punti di interesse del percorso del progetto interistituzionale di valorizzazione e rigenerazione.

In programma proiezioni, performance, mostre ed altri eventi per far vivere le opere della stazione dell’arte in relazione alla storia dei luoghi e coinvolgere il quartiere e chi lo vive per una rigenerazione lunga nel tempo.

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