Oltre 900 mln euro di valore in I semestre. Pallini a “Vinitaly Usa”
Milano, 21 ott. (askanews) – Gli Stati Uniti valgono oggi circa il 29% delle esportazioni di vino italiano a livello globale, con un valore, calcolato dall’Osservatorio Federvini in collaborazione con Nomisma, di 939 milioni di euro nel primo semestre del 2024, in aumento del 4,7% in valore e del 2,5% in volume, rispetto allo stesso periodo del 2023. Un andamento che conferma l’apprezzamento crescente dei consumatori statunitensi per il vino italiano, con un incremento complessivo delle vendite del 188% negli ultimi vent’anni: in particolare il dato sui volumi che crescono insieme ai valori è un segnale di conferma di fiducia, pur in un contesto generale che si presenta complesso. Nel primo semestre del 2024, le esportazioni di vini italiani negli Usa hanno fatto registrare 668 milioni di euro di vini fermi, seguiti dai vini spumanti con 260 milioni di euro. Il Prosecco continua a trainare le esportazioni italiane negli Stati Uniti, raggiungendo 225 milioni di euro nel primo semestre (+5,7% sul 2023). Promettenti le performance anche dei vini rossi toscani e piemontesi e dei bianchi siciliani. Con oltre 900 milioni di euro di valore nel primo semestre 2024 gli Usa si confermano prima destinazione per l’export di vini italiani. Lo ha affermato la Presidente di Federvini, Micaela Pallini, nel corso del suo intervento a Chicago alla prima edizione del “Vinitaly Usa”.
Secondo Federvini, “la scelta di organizzare un evento di tale portata nella città di Chicago, si è rivelata particolarmente apprezzabile anche in vista di nuove opportunità nel mercato del Midwest”.
Il “Vinitaly Usa” si è svolto sulla scia della “New York Wine Experience” conclusasi appena due giorni prima. All’evento organizzato dalla rivista Wine Spectator sono stati annunciati i “Top 10 Wines of 2023”, classifica nella quale compaiono tre etichette italiane, fra le quali il Brunello di Montalcino 2018 di Argiano, il Taurasi Radici Riserva 2016 di Mastroberardino e il Chianti Classico Marchese Antinori Riserva 2020. “Ogni bottiglia racconta una storia, quella delle nostre vigne e della nostra passione, ed è fondamentale che il mondo comprenda non solo il valore del vino italiano, ma anche l’autenticità che esso esprime” ha commentato il vicepresidente di Federvini, Piero Mastroberardino, aggiungendo che “la nostra missione è dimostrare che il patrimonio enologico italiano è in grado di competere con successo sulla scena internazionale, contribuendo così a una sempre più efficace promozione della cultura del bere di qualità tipica dello stile di vita italiano”.
“L’eccellenza del vino italiano si esprime attraverso la sintesi di storia, territorio e cultura” ha ricordato la presidente del Gruppo Vini di Federvini, Albiera Antinori, evidenziando che “in un mercato globale competitivo, eventi come la ‘New York Wine Experience’ e ‘Vinitaly Usa’ si rivelano occasioni strategiche per riaffermare il primato del made in Italy, negli Stati Uniti che si confermano essere un mercato nel quale il vino italiano ha tutte le carte per raggiungere ulteriori traguardi”.