(Adnkronos) – Nuova giornata di guerra e alta tensione per Israele. Oggi, 15 ottobre, lancio di razzi sulle zone di Haifa e della Galilea. Hezbollah ha rivendicato l’azione affermando di aver lanciato ”una raffica di razzi verso Haifa” e di aver ”bombardato un raduno di uomini e veicoli dell’esercito israeliano a Khallet Warda”.
“La nostra speranza di vittoria è illimitata” ha detto il numero due di Hezbollah, Naim Qassem. “Israele e coloro che lo sostengono stanno combattendo e commettendo massacri – ha affermato – e ci troviamo in una situazione che ci obbliga a prendere posizione”. Israele “rappresenta un pericolo reale per la regione e per il mondo intero” e “il Libano fa parte del suo progetto di occupazione”.
In quello che è stato definito un sospetto attacco terroristico, un poliziotto israeliano è stato ucciso da un aggressore che ha sparato sulle auto in modo indiscriminato vicino ad Ashdod, nel sud di Israele, riporta il sito di Haaretz. Morto anche l’aggressore, raggiunto da colpi d’arma da fuoco.
Secondo il Times of Israel ci sono altre quattro persone rimaste ferite nella sparatoria, mentre un uomo è morto per le gravi ferite riportate. Tra i feriti c’è anche un medico, che si è fermato per assistere le persone ferite e che è stato investito da un’auto.
Intanto il Washington Post rivela che Benjamin Netanyahu ha assicurato a Joe Biden che Israele non attaccherà i siti nucleari o petroliferi in Iran nella risposta che darà all’attacco missilistico di Teheran del primo ottobre scorso. Secondo il giornale che cita fonti dell’amministrazione americana, secondo cui il premier israeliano avrebbe detto che i raid colpiranno solo siti militari iraniani.
E l”attacco di Israele arriverà prima delle elezioni negli Stati Uniti del prossimo 5 novembre, rivela il quotidiano, sottolineando che una mancanza di reazione verrebbe interpretata da Teheran come un segno di debolezza. “Sarà una delle risposte”, ha detto la fonte, in un riferimento all’intenzione di Israele di colpire le infrastrutture militari iraniane, mentre Benjamin Netanyahu avrebbe assicurato a Joe Biden che non attaccherà i siti nucleari o petroliferi. La reazione israeliana sarà calibrata per evitare la percezione di “un’interferenza politica nelle elezioni americane”, afferma la fonte, sottolineando che il premier israeliano comprende che la portata dell’attacco ‘potrebbe ridisegnare la corsa per la Casa Bianca’.
Secondo il Wall Street Journal, la ‘promessa’ sarebbe arrivata nella telefonata di mercoledì scorso tra Biden e Netanyahu e nei contatti di questi giorni tra il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin e il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. L’impegno, secondo il Washington Post, sarebbe stato “accolto con sollievo a Washington”.
“Stiamo ascoltando le opinioni dell’Amministrazione Usa, ma prenderemo le nostre decisioni ultime sulla base dell’interesse nazionale di Israele”. Ha riposto l’ufficio del premier israeliano a domande dei giornalisti, come riporta il giornale israeliano Haaretz dopo le rivelazioni del Washington Post.
L’esercito israeliano ha emesso ordini di evacuazione per oltre il 25% del territorio libanese. È quanto sostiene Rema Jamous Imseis, direttore per il Medio Oriente dell’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati. “Ora abbiamo più del 25% del Paese sotto un ordine di evacuazione militare israeliano”, ha dichiarato a Ginevra Imseis, descrivendo il caso di due donne con nove figli che sono fuggite dal sud del Paese dopo che una bomba ha colpito a meno di 100 metri da casa loro. Le donne hanno camminato con i loro figli per 10 ore verso il confine siriano, senza cibo né acqua, ha raccontato.
Circa un quinto della popolazione libanese, che conta 5 milioni di abitanti, è stato sfollato a causa della campagna israeliana lanciata a settembre, ha dichiarato Imseis. Circa 2.200 persone sono state uccise e più di 10.000 ferite da quando Israele ha intensificato i suoi attacchi. Circa il 70% delle scuole del Paese sono state utilizzate come rifugi di emergenza e le lezioni sono state cancellate, ha concluso Imseis.
Intanto ricompare Esmail Qaani. La tv di Stato iraniana ha mostrato le immagini del capo della Forza Quds dei Pasdaran, ‘disperso’ dai primi di ottobre.
Qaani sta partecipando a Teheran ai funerali del generale Abbas Nilforoushan, ucciso il 27 settembre scorso in un raid israeliano a Beirut nel quale è morto anche il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, riferiscono i media di stato iraniani, che mostrano le immagini di Qaani – dato per morto nei giorni scorsi in un altro raid israeliano o colpito da infarto in un interrogatorio dei Pasdaran alla ricerca delle ‘talpe’ del Mossad – al corteo funebre partito alle 8.30 ora locale in piazza Imam Hossein.
In una notizia precedente, la tv di Stato iraniana aveva mostrato le immagini di Qaani, riferendo della sua presenza ad una cerimonia funebre ieri per lo stesso generale a Kerbala, città santa sciita nel sud dell’Iraq.
Proseguono i combattimenti in Libano e nella Striscia di Gaza. E nelle ultime 24 ore sono stati colpiti 230 obiettivi e uccisi decine di militanti, hanno reso noto le Forze di difesa israeliane, secondo cui oltre 200 obiettivi di Hezbollah, tra cui lanciarazzi e posizioni anticarro, sono stati colpiti in Libano, con decine di terroristi uccisi negli scontri con le truppe israeliane. Nel nord di Gaza, dove le Idf continuano le loro operazioni a Jabaliya, è stata tra l’altro eliminata una cellula che aveva lanciato un missile anticarro contro le truppe, mentre nel sud della Striscia sono stati uccisi altri militanti e distrutte infrastrutture terroristiche.
Hezbollah ha dichiarato di aver bloccato un’avanzata delle truppe di terra israeliane nel sud del Libano. Il gruppo libanese ha precisato che le forze israeliane sono state respinte mentre cercavano di entrare in un villaggio vicino alla città di Marj Ayoun, dove, secondo l’agenzia di stampa statale libanese Nna, ci sono stati anche prolungati bombardamenti israeliani, così come nella vicina Khiam. Marj Ayoun e Kiam si trovano vicino a Nabatieh, principale città e centro commerciale del Libano sud-orientale, dove l’esercito israeliano ha attaccato un mercato durante il fine settimana.
L’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha segnalato che ci sono anche ”12 donne e due bambini tra i 22 morti uccisi nel villaggio di Aitou nel nord del Libano” in un raid aereo israeliano. ”Il raid su un edificio residenziale di quattro piani nel nord del Libano fa crescere la preoccupazione sul rispetto del diritto bellico” da parte di Israele, si legge in una nota diffusa dall’Onu.
Almeno 40 palestinesi sono morti nella notte in nuovi bombardamenti effettuati dall’esercito israeliano contro diversi settori della Striscia di Gaza. Le autorità palestinesi hanno riferito che sette persone sono state uccise, tra cui diversi minorenni, in un attacco nel quartiere di Al Fakhari a Khan Younis, nel sud dell’enclave palestinese, mentre altre sei sono state uccise e otto sono rimaste ferite nel centro di Gaza. Otto persone sono morte in diversi attacchi contro due case situate nel campo profughi di Al Nuseirat, mentre due persone sono morte a Gaza City, dove una decina di persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie dopo un bombardamento contro una zona residenziale a sud della città.
A queste vittime si aggiungono una decina di morti ancora a Khan Yunis e altri tre in un attacco contro una moschea ad Al Zeitun, nel sud-est della Striscia. Infine, gli ultimi attacchi contro il campo di Jabalia hanno provocato quattro morti e diversi feriti.
Salgono così a 42.344 i palestinesi uccisi a Gaza dall’inizio della guerra con Israele, mentre i feriti sono 99.013, rende noto il ministero della Salute della Striscia. Secondo il bollettino, nelle ultime 24 ore sono state uccise almeno 55 persone.
Israele ”ha scelto deliberatamente di espandere l’aggressione” in Libano e in Cisgiordania. Ne è convinto l’emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al-Thani, che in apertura del Consiglio della Shura a Doha ha affermato: “Il modo più semplice e sicuro per fermare l’escalation al confine con il Libano è fermare la guerra” a Gaza.
”Scegliere la distruzione è un modello che non funzionerà con il tenace popolo palestinese che si aggrappa ai propri legittimi diritti”, ha aggiunto. Il Qatar si è impegnato nella mediazione tra Israele e Hamas per arrivare a un accordo su un cessate il fuoco per la Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi.