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Apre la Buchmesse, Saviano attacca: ci sarò, forma di resistenza

AttualitàApre la Buchmesse, Saviano attacca: ci sarò, forma di resistenza

Lo scrittore contro il governo: cultura senza risorse, ricattabile
Milano, 15 ott. (askanews) – A poche ore dall’inaugurazione della Buchmesse di Francoforte, dove l’Italia è Paese Ospite d’onore, Roberto Saviano, che non è stato inserito nella ista degli autori della delegazione italiana, su La Repubblica polemizza con il governo e l’organizzazione della presenza italiana alla fiera tedesca. Saviano, sarà infatti comunque presente, invitato dalla stessa Buchmesse e dagli editori tedeschi. “La mia presenza a Francoforte – ha scritto l’autore campano – non credo sia una vittoria ma è una forma di resistenza. La Buchmesse ha attivato un riflesso democratico. Qui in Germania devono essersi chiesti: perché queste bugie, questo desiderio di censura ossessivo? Ma non mi considero un vincitore. Non ha vinto nessuno in questa storia. Del resto come si fa a ritenersi vincitore quando sei portato a processo da tre ministri del governo? È vero però che usano il mio corpo, per dare un messaggio a tutti gli altri. Sono forme di Intimidazione”.
Secondo Saviano in Italia la libertà di espressione è a rischio: “Non dobbiamo immaginare una situazione modello anni Venti o Trenta – prosegue l’intervento -. La dinamica è diversa ma ha lo stesso obiettivo: intimidire, trasformare chi si oppone in dissidente. Ossia se critichi subisci conseguenze. Giorgia Meloni si ispira a Orbán: non certo la polizia mandata a casa di notte (per ora), ma altri metodi. Non contro tutti, ma mirando ad alcune figure pubbliche, a cui viene impedito di poter svolgere il proprio lavoro: togliendogli risorse, isolandole, bersagliandole, dossierandole. Sono 20 anni che i giornali di estrema destra fanno così. I metodi usati sono intimidatori, del resto il ddl sicurezza va in una direzione assolutamente autoritaria. Stiamo andando verso una democratura e i giornalisti non rispondono indignandosi. Su questo pesa la crisi delle vendite che crea una dipendenza dalle risorse del governo e dalla politica. La libertà è già compromessa”.
Lo scrittore di “Gomorra” attacca esplicitamente il commissario del governo Mauro Mazza, che peraltro nei mesi scorsi, dopo la prima ondata di polemiche per l’esclusione di Saviano, motivata ufficialmente con una “selezione fatta dagli editori”, aveva cambiato posizione e fatto dichiarazioni concilianti, invitandolo a prendere parte agli eventi della partecipazione italiana. Ma le parole di oggi dell’autore sono perentorie: “Essendo Mauro Mazza il selezionatore sono contento di essere stato messo in esilio da lui”.
La polemica di Saviano arriva anche all’Associazione italiana degli editori: “L’Aie si è lasciata condizionare dalla politica. Il nostro è una Paese dove la cultura è talmente priva di risorse da diventare ricattabile. Non volevano che rappresentassi l’Italia, ma questo mi onora”, ha scritto. Essere onorato, Paese Ospite d’onore, come si vede i termini sono simili, ma l’accezione molto diversa. Le giornate di Francoforte si aprono subito nel segno di una contrapposizione molto dura.

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