Semine sono imminenti e non c’è chiarezza su applicazione norme
Roma, 15 ott. (askanews) – “Forte preoccupazione per l’incertezza che regna intorno alla terza proposta di emendamento del Piano strategico della Politica Agricola Comune 2023-2027. Con l’inizio delle semine ormai imminente, i ritardi nell’adozione delle modifiche e la mancanza di chiarezza sull’applicazione delle norme rischiano di mettere in seria difficoltà il settore agricolo toscano”. A dirlo è il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri.
“La situazione è inaccettabile. Siamo ormai alle porte della stagione delle semine – spiega Neri – e ancora non ci sono indicazioni precise su come applicare le modifiche introdotte dal Decreto Ministeriale del 28 giugno”.
La terza proposta di emendamento, che tocca aspetti cruciali come l’Ecoschema 1 per la riduzione degli antibiotici e l’Ecoschema 5 per la copertura vegetale a beneficio delle piante di interesse apistico, rappresenta una novità importante “ma deve essere accompagnata da indicazioni precise e tempi certi. Noi – dice il presidente di Confagricoltura Toscana – abbiamo sottoposto osservazioni mirate per semplificare ulteriormente la condizionalità legata alle Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali – Bcaa 7 ‘Rotazione delle colture nei seminativi, ad eccezione delle colture sommerse’ e Bcca 8 ‘Percentuale minima della superficie agricola destinata a superfici o elementi non produttivi’, e per migliorare l’efficacia degli interventi dello sviluppo rurale”.
“Le semplificazioni sono fondamentali – continua Neri – ma devono essere comunicate e attuate tempestivamente. È inammissibile che, a così poco tempo dalle semine, gli agricoltori non abbiano ancora ricevuto le istruzioni operative per applicare le nuove regole. Le aziende agricole hanno bisogno di stabilità normativa per poter pianificare e operare efficacemente”.
Per questi motivi Confagricoltura Toscana rinnova l’appello al Ministero e alle istituzioni competenti affinché si acceleri la definizione delle misure applicative e si forniscano chiarimenti urgenti e concreti per evitare ulteriori disagi alle imprese agricole.