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Da Fondazione Seminare il Futuro, il primo seme per il bio

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Appuntamento dedicato alle famiglie per semina collettiva a mano

Roma, 14 ott. (askanews) – Sensibilizzare i cittadini sul tema della provenienza del cibo e del futuro dell’agricoltura, a partire dall’importanza che i semi rivestono per l’ecosistema, ma anche per l’uomo e la sua sopravvivenza. È questa la mission dell’iniziativa promossa, con il contributo di Naturasì, dalla Fondazione ‘Seminare il futuro’ che, dal 2006, sostiene la ricerca per lo sviluppo di sementi adatte all’agricoltura biologica e biodinamica. Carlo Patacconi, Presidente della Cooperativa Agricoltura Nuova, ha dichiarato: “Durante l’iniziativa è stato riscoperto il gesto della semina. Gli ospiti sono stati in campagna, dai più grandi ai bambini, per compiere questo gesto simbolico di seminare tutti insieme. Seminare il Futuro è una fondazione che si occupa del mantenimento, dello sviluppo delle sementi biologiche e del mantenimento della genetica sulle vecchie varietà; quest’ultime hanno una grande importanza dal punto di vista, non solo culturale, ma anche alimentare e sociale”.La giornata, svoltasi presso l’azienda Agricoltura Nuova di Roma e in altre aziende del circuito NaturaSì, è stata dedicata alle famiglie che hanno avuto la possibilità di partecipare ad una semina collettiva, riscoprendo così un gesto semplice e antico che incarna dei principi chiave in vista del 16 ottobre, in cui si celebrerà la Giornata Mondiale dell’Alimentazione.Fabio Brescacin, Presidente di Naturasì, ha presentato così l’iniziativa: “È un evento internazionale che avviene in 25 Paesi nel mondo, nato in Svizzera quasi 20 anni fa, noi l’abbiamo portato in Italia nel 2011. L’evento ha due scopi, quello di portare i cittadini in campagna, per mettere i piedi sulla terra, conoscere le aziende agricole, gli agricoltori, far capire da dove arriva il cibo e il lavoro che c’è dietro. Il secondo è quello per cui è nata, portare coscienza sul tema delle sementi, perché la qualità delle sementi è importante, una buona semente porta un buon cibo. L’uomo ha sempre lavorato alle sementi, però negli ultimi anni questa evoluzione è andata in una direzione molto industrializzata, produrre tanta quantità spesso significa, purtroppo, bassa qualità. Con la fondazione Seminare il Futuro, fondata in Italia, vogliamo far evolvere una semente di qualità per una sana agricoltura. Ma è un lavoro che può essere fatto solo se sostenuto da tutti: dalla comunità degli agricoltori, da quella dei negozianti e dalla comunità dei consumatori”. In merito alla Giornata mondiale dell’Alimentazione, Brescacin ricorda: “Ci occupiamo di alimentazione e agricoltura da 40 anni, siamo contenti che questa sensibilità, oggi, stia diventando comune e sia celebrata a livello istituzionale”.Le ricerche svolte dalla Fondazione ‘Seminare il futuro’, iniziate a partire dal 2016 in collaborazione con altri Enti di Ricerca presenti sul territorio nazionale, hanno portato alla recente iscrizione al registro nazionale della varietà INIZIO, un frumento duro selezionato per l’agricoltura biologica, che rappresenta il punto di partenza di una selezione specifica che torna a guardare al rapporto tra pianta ed ambiente nel rispetto della vocazionalità ambientale e della sicurezza alimentare.”Un risultato, il nostro, che fa ben sperare, anche se spesso si dimentica che la selezione dei semi può fare la sua parte per un’agricoltura più sana e in equilibrio con l’ecosistema, ma da sola non basta: deve essere inserita in un approccio agroecologico, ovvero condotta con metodi di coltivazione che considerino l’azienda agricola come un organismo in connessione con l’ecosistema nel quale si trova”, spiega Federica Bigongiali, direttrice della Fondazione Seminare il Futuro, che aggiunge: “Non possiamo limitarci a un approccio che punti esclusivamente sull’ingegneria genetica, ma è fondamentale considerare la rotazione delle colture, la gestione della biodiversità e l’uso appropriato degli input agricoli”.

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