ROMA – Emergono nuovi dettagli sulla revoca dell’incarico al Capo di Gabinetto del Ministero della Cultura. Ieri sera, il ministro Alessandro Giuli ha diffuso una nota in cui annunciava la fine del rapporto con Francesco Gilioli, perché “venuta meno la fiducia”.
Si tratta del secondo importante allontanamento dagli uffici dei più stretti collaboratori del responsabile di via Del Collegio Romano, dopo la revoca dell’incarico al capo di segreteria Narda Frisoni.
Sono gli effetti della vicenda Boccia-Sangiuliano, la bufera politico mediatica, ora anche giudiziaria, che ha portato alle dimissioni dell’ex ministro. Questa mattina, i quotidiani in edicola danno una chiave di lettura approfondita delle motivazioni che hanno portato Giuli ad avviare il processo di epurazione.
“FATTI GRAVISSIMI, INFORMAZIONI A REPORT SU GIULI E SANGIULIANO”
Secondo il quotidiano La Repubblica, la revoca dell’incarico sarebbe arrivata “con una pec, neanche una telefonata. Dopo aver scoperto, confida il ministro a un esponente di maggioranza, ‘fatti gravissimi’. Gilioli era il capo di gabinetto di Sangiuliano, nei giorni dello scandalo Boccia, che ne ha portato alle dimissioni. L’idea era sostituirlo a dicembre (in pole c’è Francesco Spano, ma sul suo nome già le prime polemiche): sarebbe tornato a lavorare da consigliere parlamentare al Senato. Poi, improvvisa, l’accelerazione. E nuovi veleni a via del Collegio Romano. Ecco il sospetto: infedeltà. Gilioli sarebbe stato scoperto a fornire, secondo quanto sostengono alcune fonti, informazioni alla trasmissione tv Report. Informazioni sia su Sangiuliano, sia sul successore Giuli. Secondo altre indiscrezioni sarebbe stato anche ascoltato nei giorni scorsi dai magistrati – ma non c’è alcuna conferma ufficiale – sulla vicenda della consulenza saltata a Maria Rosaria Boccia, allontanando da sé ogni responsabilità. Sarebbe stato il capo di gabinetto a esprimere circa incongruenze del curriculum e l’eventualità di conflitti d’interesse per pregresse attività di Boccia”.
IL POSSIBILE SUCCESSORE DI GILIOLI
Secondo il giornale diretto da Mario Orfeo, per il nuovo capo di gabinetto “si fa il nome di Francesco Spano. Segretario generale della fondazione MAXXI fin dai tempi della presidenza di Giovanna Melandri, ha continuato a svolgere quel ruolo con Giuli, guadagnandone la stima. Spano è un estraneo rispetto al potere meloniano: allievo di Giuliano Amato, ha guidato sotto il governo Renzi l’Ufficio nazionale antidiscriminazione (Unar). Almeno fino al 20 febbraio 2017, quando ha dovuto comunicare le dimissioni all’allora sottosegretaria Maria Elena Boschi, perché coinvolto in un’inchiesta delle Iene che lo accusava di aver versato 55mila euro a un’associazione Lgbtq+, che però in realtà gestiva – secondo l’inchiesta – sesso a pagamento. Quella polemica – scrive Repubblica – , ironia della sorte, scatenò le ire di Giorgia Meloni, con la leader di FdI in prima linea per chiedere le dimissioni di Spano: ‘Non un euro in più delle tasse degli italiani deve essere buttato per pagargli lo stipendio’, tuonava. Di sicuro, non hanno dimenticato la vicenda gli esponenti dell’associazione Pro Vita, che ha lanciato una petizione contro una nomina che ‘rappresenta uno schiaffo a tutti i valori che il governo di centrodestra dovrebbe rappresentare’”.
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L’articolo Il Capo di Gabinetto allontanato da Giuli “avrebbe dato informazioni a Report, fu lui a dire di no alla nomina di Boccia” proviene da Agenzia Dire.
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