Dal 21 marzo in sala quarta avventura del personaggio DreamWorks
Roma, 12 mar. (askanews)- Per Fabio Volo l’orsacchiotto scatenato e pasticcione della DreamWorks è un compagno di strada ormai da più di 15 anni. E anche in questo “Kung Fu Panda 4”, nei cinema dal 21 marzo, è l’attore, presentatore, scrittore a prestargli la voce. “Io proprio mi ci rivedo tanto in questo personaggio e tanti passaggi di Po sono anche i passaggi che ho affrontato io nella vita. E’ proprio una saga autobiografica per me”. In questo film dopo aver sconfitto terribili nemici grazie alle arti marziali Po, il Guerriero Dragone, è chiamato ad un cambio di rotta: gli è stato affidato il compito di diventare la guida spirituale della Valle della Pace. “Io dico sempre è il ritorno di Ulisse da Penelope, nel senso che è il periodo della vita in cui hai fatto tante battaglie e adesso la vita ti chiede di non continuare a fare battaglie ma di toglierti l’armatura e cominciare a sentire il quotidiano, gli affetti, le cose, cioè che non c’è più bisogno di fare quelle battaglie. Perché il problema di quando si va in battaglia è che questa adrenalina ti dà l’idea che poi la devi fare finché sei in vita. Invece la vera sfida è avere il coraggio di uscire dalle battaglie così come in adolescenza hai avuto il coraggio di entrarci”.In questo periodo Fabio Volo è in giro per l’Italia per presentare il suo ultimo libro, “Tutto è qui per te”, mentre continua il suo programma radiofonico. Ma proprio come dovrà fare Po preserva la sua parte spirituale, attraverso la meditazione. “Perché poi quando fai questo lavoro rischi di diventare il personaggio che tu sei. Io, fortunatamente, proprio grazie a quel momento della giornata dove io mi siedo davanti alla sacralità della vita, mi salvo da tutto. Cioè guardo il fiume ma non sono mai nel fiume”. èèèè