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Lavoro, Rotondi: “IA grande prova etica per legislatore e imprenditori”

LavoroLavoro, Rotondi: “IA grande prova etica per legislatore e imprenditori”

ROMA – Sarà presentato presso la sede del Cnel a Roma il libro dal titolo ‘Il lavoro non sarà mai più come prima – Gli impatti dell’intelligenza artificiale e dell’automazione tecnologica sul lavoro come lo conosciamo oggi’, curato dal giuslavorista Francesco Rotondi consigliere esperto del Cnel-Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, scritto a quattro mani con l’accademico Armando Tursi, ed edito da Gruppo 24 Ore. L’appuntamento, nella Sala Plenaria Biagi, è fissato per il 2 ottobre alle ore 11.
Sarà l’occasione per comprendere le dinamiche emergenti dell’occupazione e, soprattutto, l’impatto su questa delle tecnologie più dirompenti. Prima fra tutte, l’intelligenza artificiale. Il punto di vista di Francesco Rotondi, avvocato fondatore dello studio legale LabLaw con base a Milano, è ragionato e coraggioso: “L’IA non ci porterà alla catastrofe”, ma avverte: “Occorrono regole e limiti, cioè una cultura del progresso”.

Se il mondo va avanti, il lavoro non può attendere. “Non si può delegare tutto al singolo lavoratore. Vanno fatti investimenti come società, a partire dalla scuola. Non basta essere nativi digitali per avere un vantaggio nel mercato del lavoro”, afferma il consigliere.
Il faro del cambiamento, nelle norme come nella pratica, è come sempre l’Europa che, a differenza degli Stati Uniti dove prevalgono le tech-company, mira a garantire prima di tutto il rispetto dei diritti dei cittadini. Privacy, sicurezza, equità, etica anche nel mondo del lavoro e della formazione. Per Rotondi però siamo già in ritardo: “Dopo la Seconda guerra mondiale eravamo fra i protagonisti dell’innovazione tecnologica. Ultimamente questa capacità si è persa”.

La ricetta? “Correre, proprio come ha affermato Draghi nel suo rapporto sulla competitività. Puntare davvero all’innovazione, investire nella formazione, permettere alle organizzazioni di fare progresso. E riuscire così ad arrivare a un miglioramento della produttività e della redditività, senza che questo amplifichi le disuguaglianze” dice ancora Francesco Rotondi.
I vantaggi dell’AI sul lavoro sono chiari: “Migliorerà la qualità dello svolgimento di ogni attività, aumentando allo stesso tempo anche la produttività. Il potenziale vantaggio coinvolge tutti. Sarà, altresì, necessario evitare ulteriori incombenze e, in questo caso, l’intervento del legislatore è decisivo: serve una regolazione rigorosa, come richiesto dall’imprenditoria ormai a gran voce, anche a livello europeo per esempio: non possiamo essere sempre, costantemente, connessi senza tutele e cautele. E sarà necessario, allo stesso tempo, valutare gli esiti per non ostacolare la libera iniziativa degli imprenditori.Con tali ragioni come giuslavorista ritengo imprescindibile l’adozione di Comitati Etici per l’AI come li abbiamo progettati. E’ un po’ come se l’etica del lavoro si rigenerasse per merito dell’AI”.

La paura del nuovo è un freno? Ovviamente sì, ed è umano che sia così. Tuttavia, per Francesco Rotondi è il momento di affrontare le sfide senza subirle. Come? “Con l’intelligenza umana- ne è convinto Rotondi- e la capacità di pensare in modo trasversale, per impiegare e per valorizzare meglio le nostre migliori qualità di regolamentazione e cultura, di relazione sociale e cognizione umana”.

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