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Casa, idealista: nel 2022 prezzi su dell’1,2%, Milano al top

AttualitàCasa, idealista: nel 2022 prezzi su dell'1,2%, Milano al top

Si prevedono tempi di commercializzazione più lunghi

Roma, 29 dic. (askanews) – I prezzi delle abitazioni usate in Italia hanno segnato un incremento dell’1,2% nel corso del 2022 raggiungendo il valore medio di 1.843 euro, rispetto ai 1.821 euro dell’anno scorso. Considerando la variazione trimestrale, i prezzi sono aumentati del 2% nell’ultima parte dell’anno. A dirlo è l’ultimo report del portale immobiliare idealista. In un anno che ha visto prevalere l’andamento positivo dei valori del mattone residenziale non fanno eccezione i mercati cittadini, con aumenti in 74 capoluoghi su 107 considerati. Con rialzi a due cifre spiccano Monza (13,6%), Bolzano (12,2%), Treviso (11,8%), Trieste (11,4%) e Udine (10,9%). Mentre, tra i mercati che hanno visto abbassarsi di più le aspettative dei proprietari, troviamo Isernia (-9,7%), Oristano (-9,1%) e Nuoro (6,4%). Per quanto riguarda i grandi mercati cittadini, il mattone milanese archivia un altro anno record con un ulteriore incremento dei valori del 7,6%. Prezzi in generale aumento un po’ in tutti i grandi centri: i maggiori a Bologna (6,9%) e Palermo (5%), poi a scendere Torino (2,4%), Firenze (1,5%), Roma (1%) e Napoli (0,9%). È Milano con i suoi 4.965 euro al metro quadro a svettare nella graduatoria dei prezzi delle case, davanti a Bolzano (4.412 euro/m²) e Venezia (4.375 euro/m2). Nella top 5 dei valori troviamo Firenze (3.969 euro/m2), Bologna (3.325 euro/m2), Roma (3.011 euro/m2) è la sesta del ranking, Napoli (2.439 euro/m2) è solo quindicesima. Nella parte bassa della classifica Ragusa (795 euro/m²), Caltanissetta (728 euro/m²) e Biella (687 euro/m²) sono le più economiche. “Il 2022 – sottolinea Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista- ha segnato la fine dei tassi bassi sui mutui e un rallentamento della domanda più accentuato nell’ultimo trimestre, mentre i prezzi hanno continuato a salire. Il 2023 sarà condizionato da instabilità e incertezza economica dovuta al conflitto russo-ucraino, la crisi energetica, l’aumento del prezzo delle materie prime e l’inflazione galoppante, con molti potenziali acquirenti che dovranno rimandare l’acquisto della casa. Prevediamo tempi di commercializzazioni degli immobili più lunghi e un calo delle compravendite rispetto al 2022, mentre i prezzi si raffredderanno pur senza subire particolari variazioni. Non sarà un processo omogeneo e le aree con meno domanda sperimenteranno queste tendenze prima e con più forza. Gli immobili di fascia medio bassa probabilmente accuseranno i maggiori ribassi nel corso dell’anno prossimo”.

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