Per i vincitori di X Factor 2022 anche un Ep
Milano, 23 dic. (askanews) – I Santi Francesi continuano a scrivere la propria storia: il 18 gennaio inizierà da Torino il loro primo tour, che li porterà nei club delle principali città d’Italia.
In occasione del live del 24 gennaio all’Alcatraz di Milano, il power duo avrà sul palco degli ospiti d’eccezione: i Fast Animals and Slow Kids. La scorsa primavera il duo hard-pop di Ivrea composto da Alessandro De Santis (voce, chitarra, ukulele) e Mario Francese (producer, tastiere, synthesizer e basso) hanno aperto un loro concerto e dopo l’uscita da X Factor sono riusciti a coronare il loro sogno di un featuring nel brano “Spaccio”, scritto sull’onda dell’energia ricevuta ad un concerto dei Fask di molti anni fa. Una vera dichiarazione d’amore per la musica.
Boom di consensi per l’imminente tour, a poche ore dalla messa in vendita online dei biglietti le prevendite per i live di Torino, Bologna e Milano sono andate a ruba. A grande richiesta i tre concerti precedentemente previsti all’Hiroshima Mon Amour di Torino, al Locomotiv Club di Bologna e alla Santeria Toscana 31 di Milano, si sono spostati rispettivamente al Teatro della Concordia, all’Estragon e all’Alcatraz. Anche Roma è sold out e raddoppia a Largo Venue il 27 gennaio.
Fuori ovunque in digitale e in fisico il nuovo EP dei vincitori di X Factor 2022 (lo show Sky Original prodotto da Fremantle), “in fieri”, che raccoglie tre brani portati al talent show, tra cui una osannata cover di “Creep”, e altrettanti inediti.
A proposito dello speciale feat, i Santi Francesi commentano: “Questo brano è nato 8 anni fa, a un concerto rock. Su quel palco c’erano i Fast Animals and Slow Kids. Sotto a quel palco c’eravamo noi, riforniti di così tante emozioni che ci hanno guidato per la scrittura di questa canzone. Oggi, dopo un lungo viaggio, Spaccio è tornata a loro. Per noi non poteva esserci finale migliore. Grati.”
Anche i Fast Animals and Slow Kids hanno dichiarato: “Abbiamo conosciuto Ale e Mario prima del nostro live al Fabrique di Milano; ciò che ci ha colpito, al di là della bravura nel suonare, al di là dell’efficacia delle loro canzoni, al di là della presenza sul palco, è stato il modo in cui si percepiva dietro tutto ciò che facevano una sincera ed onesta capacità di emozionarsi. Dall’incontro nel backstage, ai messaggi che ci siamo scambiati, abbiamo visto nei Santi Francesi qualcosa di affine al nostro modo di percepire la musica. Quando ci hanno chiesto di cantare in un loro pezzo ci siamo trovati in una posizione scomoda: il pezzo era già perfetto così.”